venerdì 29 febbraio 2008

RIFIUTI, PROCESSO PER BASSOLINO E ALTRI 27

Il presidente della Giunta regionale della Campania, Antonio Bassolino, e altri 27 imputati nel procedimento per le presunte irregolarità nella gestione del ciclo dei rifiuti sono stati rinviati a giudizio. Lo ha deciso il gup Marcello Piscopo. Il processo comincerà il 14 maggio davanti alla quinta sezione del Tribunale di Napoli.

Gli imputati sono stati rinviati a giudizio per tutti i reati contestati, che vanno dalla frode in pubbliche forniture alla truffa aggravata ai danni dello Stato, al falso e all'abuso d'ufficio. Il rinvio a giudizio riguarda anche le "persone giuridiche" ovvero le società Impregilo, Fibe, Fisia Italia Impianti, Fibe Campania e Gestione Napoli. Le società vanno a giudizio per illecito amministrativo.

LEGALE BASSOLINO, E' UNA DECISIONE GIA' ANNUNCIATA
Il rinvio a giudizio del presidente della Regione Campania Antonio Bassolino "era una decisione già annunciata". Questo il laconico commento dell'avvocato Massimo Krogh, uno dei legali del governatore della Campania. L' avvocato Giuseppe Fusco, l' altro difensore di Bassolino, non ha voluto commentare la decisione del giudice limitandosi a sottolineare, ad una domanda dei cronisti, che non sussiste il rischio di prescrizione in quanto "il processo di prescrive nel 2012", come ha evidenziato.

DONNA PER PROTESTA SI DA' FUOCO
Una donna, per protesta, si è data fuoco davanti al cancello posteriore del sito di stoccaggio di Taverna del Re, a Giugliano (Napoli). Secondo quanto confermato dalla polizia, che è prontamente intervenuta, non sarebbe in gravi condizioni. Insieme ad un'altra signora, la donna si era incatenata al cancello minacciano, con una lattina di benzina in mano, di darsi fuoco: gesto che poi ha davvero messo in atto. Grazie all'intervento degli agenti si è solo sfiorata la tragedia.

DONNA SI DA' FUOCO: PREFERISCO AMMAZZARMI PIUTTOSTO CHE CEDERE
"Se vogliono ammazzarci loro, preferisco ammazzarmi io. Sapevo di rischiare di morire ma se questo può servire a non riaprire il sito di Taverna del Re, non fa nulla". Lucia De Cicco, la donna che oggi si è data fuoco davanti ai cancelli del sito di stoccaggio di Taverna del Re, a Giugliano (Napoli), scandisce bene le parole e a tutti dice: "Ci hanno riempito la testa di chiacchiere, ci hanno sempre detto che volevano tutelare la nostra salute. Ora forse gli abbiamo dimostrato qual è il vero senso della vita". La De Cicco è attualmente ricoverata nel Reparto grandi ustionati dell'ospedale Cardarelli di Napoli dove resterà per 20 giorni.

"Ci hanno deriso, ci hanno detto che non avevamo il coraggio di fare nulla. E' stato allora che ho deciso di darmi fuoco e di dimostrarvi che io il coraggio ce l' ho e come". Lucia de Cicco che oggi si è data fuoco davanti al sito di stoccaggio di taverna del Re parla del suo gesto. Ustioni sul viso, descrive nell'ospedale Cardarelli di Napoli i momenti vissuti a Taverna del Re. Non è la prima volta che la De Cicco protesta contro la riapertura del sito: ha infatti preso parte, per oltre due mesi, ai presidi che di giorno come di notte i cittadini hanno messo in atto. Ma oggi, racconta, è la rabbia che ha preso il sopravvento su tutto. "Una rabbia dettata dal fatto che noi, cittadini esasperati, eravamo lì per chiedere spiegazioni mentre gli altri ci deridevano, quasi ci prendevano in giro". "C'era un dirigente che parlava al telefono e che non faceva altro che sminuire la nostra protesta - ha aggiunto Lucia - continuava a dire che c'erano solo due donne incatenate e che quelle donne non avrebbero mai avuto il coraggio di fare nulla. Non è andata così".


Fonte: ansa.it

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