giovedì 5 giugno 2008

Why not vince due volte

Paradosso alla Regione Calabria

La Regione Calabria storicamente produce vicende paradossali in quantità industriale. L’ultima: capita che una società, la stessa società, la “Why not outsourcing srl”, che nel 2007 aveva vinto alcune gare per importi anche consistenti, nel 2008 riesca ad aggiudicarsi le stesse gare nel frattempo annullate nonostante questa società sia finita nel ciclone.
Capita che la “Why not outsourcing srl”, società intorno alla quale ruota una famosa inchiesta della procura di Catanzaro, rivinca appalti come se nulla fosse, come se nulla fosse mai successo. Capita che la società amministrata da Caterina Merante, una delle maggiori teste d’accusa dell’inchiesta di cui sopra, in un torno di tempo condensabile negli ultimi cinque mesi rivinca l’affidamento dei «servizi di supporto nelle attività amministrative regionali con specifico riguardo alle attività ausiliarie» e del servizio di «studio e sperimentazione di metodologie e tecniche per la mitigazione del rischio idrogeologico».
Premessa doverosa: siamo sicuri della legittimità di tutte le procedure, per carità, ma evidentemente alla Regione Calabria l’opportunità, in particolare quella di non perpetuare paradossi e imbarazzi, non è affatto di casa. Se è vero – altro particolare paradossale – che la società “Why not” è anche al primo posto della graduatoria provvisoria nella valutazione delle offerte tecniche in relazione al bando per il “servizio di monitoraggio della rete idrografica regionale” a cura dell’Afor in liquidazione.
Torniamo al primo bando, quello per l’affidamento dei «servizi di supporto nelle attività amministrative regionali con specifico riguardo alle attività ausiliarie», decretato dal Dipartimento numero 7, “Organizzazione e personale” della Regione Calabria, il 21 dicembre del 2007. Nel decreto si prende atto che «nel 2007 il tentativo di espletare la pubblica gara per la selezione del contraente cui affidare l’esercizio esterno dei servizi di censimento del patrimonio immobiliare e di sorveglianza idraulica non ha concluso il suo iter procedimentale per l’intervento di annullamento d’ufficio disposto con decreto dirigenziale del 5 marzo 2007».
Si prende poi atto che «è ben nota la criticità delle strutture amministrative dipartimentali... e non è possibile assumere la diretta gestione dei servizi suddetti dal momento che la dotazione organica regionale è inadeguata a svolgere questi compiti...». Da qui la decisione di indire una nuova gara pubblica a procedura aperta. Si tratta di un appalto da 1.500.000 euro (tre miliardi delle vecchie lire), Iva compresa, durata del contratto un anno. Alla gara, che si svolge il 20 marzo scorso, vengono ammesse quattro società: “Progetto lavoro Soc. Coop” di Milano, la cooperativa sociale “S.E.A.TT rl” di Cosenza, “Net Storage Srl-Logos Informatica Srl” e la “Why not outsourcing srl” di Lamezia Terme, che presenta un’offerta economica di 1.250.000. Due mesi dopo, la graduatoria provvisoria, molto curiosa in un aspetto: il fatto che tre delle quattro società partecipanti risultano escluse per lo stesso identico motivo, il mancato versamento della cauzione di 25mila euro all’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici. Una condizione normale in questi bandi, eppure le tre società non ci hanno evidentemente pensato. Qual è invece l’unica società ad aver effettuato il versamento? È la “Why not outsourcing”, che quindi risulta prima nella graduatoria provvisoria stilata il 23 maggio dalla commissione di gara mentre si sancisce l’esclusione di “Progetto lavoro”, “S.E.A.TT” e “Net Storage Srl-Logos Informatica”. Ma come sono bravi alla “Why not”...


Fonte: Calabrio Ora del 04/06/2008

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